Parma, 31 marzo 2021 – Ancora due giorni di tempo all’attesissima sfida degli ottavi di finale di Challenge Cup tra Zebre e Bath Rugby. Partita speciale per la franchigia federale che, oltre a disputare la sua prima gara di sempre ad eliminazione diretta, celebrerà il raggiungimento dei 100 club affiliati insieme a tutta quanta la “Zebre Family”.
Sarà un’occasione di festa per Boni e compagni che venerdì 2 aprile indosseranno con orgoglio i calzettoni delle società iscritte, le cui maglie da gioco saranno esposte a favore di camera insieme ad uno speciale striscione sulla tribuna est del Lanfranchi.
In questo periodo di chiusura degli stadi al pubblico, Zebre Rugby Club ha voluto così ringraziare la propria comunità ovale, rinnovando e consolidando la vicinanza con i propri tifosi in attesa di poterli rincontrare di persona non appena le condizioni lo permetteranno.
Una distanza che ad oggi è solo fisica: nonostante le misure imposte dall’emergenza “Covid-19” l’iniziativa dei clinic tecnici dedicati ad allenatori e dirigenti dei club della “Zebre Family” prosegue con successo anche in videoconferenza!
Lunedì scorso, ad esempio, è stata la volta dell’incontro sulla difesa tenuto dall’allenatore dei trequarti dei multicolor Fabio Roselli con ospiti decine e decine di società affiliate.
E proprio sulla calda atmosfera del Lanfranchi e sulla qualità ed importanza dei clinic tecnici sono tornati diversi presidenti di club iscritti.
“Abbiamo partecipato agli interessanti clinic tecnici e siamo sempre venuti a Parma con tanto piacere, trovando da parte di dirigenti e atleti massima disponibilità verso i nostri bimbi e le loro famiglie”, dichiara Giovanni Lisco dei Reds Rugby.
Della stessa opinione anche Gaetano Buonocore dell’Oleggio Rugby Raptors: “Venire a Parma in un ambiente familiare è un grande valore aggiunto per incentivare i nostri bambini a continuare l’attività motoria e agonistica grazie alle esperienze che possono fare al Lanfranchi”
Andrea Lombardi del Rugby Lucca: “c’è entusiasmo verso la ‘Zebre Family’, tanti ragazzi seguono le partite del PRO14 e più volte siamo venuti a sostenere le Zebre allo stadio. I bimbi sono venuti anche a giocare ad un torneo alla Cittadella del Rugby e i ragazzi hanno riportato al club un enorme entusiasmo”
Pierre Eschylle dell’Unione Rugby Montelupo Empoli, che aggiunge: “il rugby italiano ha bisogno di stare unito, remare tutti verso la stessa direzione: ‘Zebre Family’ mette in pratica questo concetto”.
Luca Tabor, Vespe Cogoleto: “Zebre Family per la prima volta ha sviluppato un contatto diretto tra l’alto livello ed il rugby di base: il giudizio è davvero positivo dal punto di vista soprattutto dei bimbi. Per esempio, quando Tommaso Castello è venuto a trovarli al campo, i ragazzi hanno vissuto emozioni uniche in una giornata per tutti indimenticabile”.
Ferdinando Capece, Frascati Rugby Club: “L’idea della famiglia del rugby ha un senso importante: ogni club deve ambire a far salire i ragazzi al livello più alto possibile. Il senso di appartenenza al nostro movimento si esprime al massimo livello italiano in un club come le Zebre: per i nostri ragazzi è una opportunità chiara, una strada segnata che può portare chiunque ad essere importante anche per l’alto livello, come già successo a Frascati con Giulio Bisegni. La nostra ambizione è questa, far crescere nel rugby tutti i ragazzi e far spiccare il volo a quelli che ne hanno le qualità tecniche, mantenendo sempre vivo lo spirito di appartenenza al loro club di base”.
Molte società affiliate sono state inoltre co-organizzatrici di diverse gare itineranti delle Zebre. E’ successo a Viadana nel febbraio del 2019, a Calvisano nel dicembre dello stesso anno e a Legnano nel febbraio del 2020 come ha ricordato il presidente del Rugby Parabiago 1948 Marco Marazzini: “il passo successivo è stato quello di ideare il torneo minirugby ‘Zebre Family’, un appuntamento pensato per coinvolgere i club di base e per sostenerci l’un l’altro nella ripartenza, sperando che a rotazione possa essere organizzato da tutte le società iscritte alla franchigia”.
Parole che fanno eco con quelle di Luca Faccenda, numero 1 del Rugby Jesi ’70, club che proprio lo scorso aprile avrebbe dovuto ospitare allo Stadio Carotti la sfida del XV di coach Bradley contro i Sudafricani Southern Kings, evento purtroppo rinviato a causa della sopraggiunta emergenza “Covid-19”: “Sono molto contento del progetto Zebre Family: mettere in contatto Club più piccoli come il mio con giocatori del livello del PRO14 e della Nazionale Italiana è una cosa solo positiva. Sarebbe bellissimo continuare il progetto con le Zebre, allargandolo anche alla possibilità di svolgere stage tecnici presso le società. La visibilità portata al nostro Club con il progetto Zebre Family è stata molto positiva.
La “Zebre Family” ha raggiunto quota 102 club ma è in continua espansione! Per informazioni o per affiliarsi gratuitamente alla franchigia federale è possibile contattare l’indirizzo email franchigia@zebrerugbyclub.it