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DAMIANO MAZZA: “IL LANFRANCHI È CASA MIA”

12/10/2022

Ha saputo che avrebbe giocato titolare contro i campioni in carica degli Stormers giovedì, due giorni prima della partita. Solitamente il martedì lo staff tecnico ha già in mente il XV per il turno successivo salvo inconvenienti in corso d'opera, come è accaduto la scorsa settimana. Così, Damiano Mazza, ruolo primo centro, unico parmense del lotto dopo l'addio di Violi alle Zebre, ha esordito nel BKT United Rugby Championship, da titolare e per 80 minuti, nello stadio cittadino.

«Essere l'unico parmigiano in rosa è stimolante anche se mi piacerebbe ce ne fosse qualcuno in più; con tre reggiani sono preso un po' in mezzo ma non mi lascio scoraggiare» scherza Mazza. «E' stato molto bello - riprende - perché andavo sempre al Lanfranchi a vedere le Zebre e prima la Rugby Parma, questo stadio l'ho visto crescere; poi frequentavo la Cittadella del rugby col centro di formazione Under 16: è un po' casa mia. La pressione l'ho avvertita, anche perché ovunque mi girassi c'era qualcuno che conoscevo».

E se l'è cavata abbastanza bene. «Nei primi 10 minuti ho dovuto cercare un po' di confidenza, poi non è andata male. Davanti avevamo una difesa chiusa e molto rapida a salire, non era facile. Boni e Sisi prima della partita mi hanno tranquillizzato; giocare al fianco di Boni mi ha aiutato. So che devo migliorare nel decision making, nel leggere la difesa, che a questo livello è importantissimo; con la tecnica non si finisce mai d'imparare».

I suoi riferimenti? «Storicamente, come centro, Brian O'Driscoll: da ragazzino era il mio mito; come primo centro l'esempio è Má a Nonu». 23 anni, nato a Montecchio Emilia per motivi contingenti, da Lesignano Bagniera più comodo quell'ospedale, prima di approdare al Calvisano con l'intermezzo dell'Accademia si è formato nelle giovanili della Rugby Parma.

Nella fascia pedemontana non è come col calcio che in ogni paese c'è una squadra, per il rugby è necessario un po' di sbattimento dei genitori: «E li devo ringraziare tanto» si affretta a dire Mazza. «Se non ho saltato un allenamento, lo devo a loro: mia madre lavorava a Fornovo per cui ogni tanto doveva fare un bel giro. I primi tempi venivano tecnici e giocatori della Rugby Parma che aveva avviato un progetto sul campo di Santa Maria del Piano e io che avevo cinque anni seguivo mio fratello e quelli della sua età».

Uno sforzo ripagato: Damiano ha fatto tutta la trafila delle nazionali giovanili, con l'Under 20, molti suoi compagni li ha ritrovati alle Zebre, ha partecipato al Sei Nazioni di categoria e alla Coppa del Mondo, mentre nel 2020 è stato convocato con la nazionale Emergenti. «Qualcosa è tornato, dai»

Intervista di Paolo Mulazzi a Damiano Mazza pubblicata sulla Gazzetta di Parma mercoledì 12 ottobre 2022