E se a rugby dovessi giocare in un altro ruolo, quale maglia ti piacerebbe indossare?
“Nessun dubbio, numero 10, apertura. Gestire la partita. Loro vedono tutto il gioco, hanno una visuale completa e si vede cosa fanno… Gli altri notano il loro lavoro e poi, quando calciano, tutto il pubblico è contento, esulta e si alza in piedi. E prendono poche botte…”
Sorride astuto e lucido. Vero. La seconda linea fatica, sgobba e nessuno lo vede. Gli altri invece là fuori in giro per il campo a farsi ammirare aspettando che invece lui faccia il suo sporco lavoro.
David Sisi indossa la maglia numero 4, è capitano delle Zebre di Parma e leader in Nazionale. Fai un ruolo di grandi sacrifici, sei ancora giovane, ma hai già una grande esperienza.
“Sì, ho girato un po’. Sono stato a: Bath Rugby 2 anni (ENG), London Irish 2 anni (ENG), London Scottish (ENG), Yorkshire Carnegie (ENG) …e poi qui. E poi tanti infortuni con tante cose che vanno bene e tante cose che vanno male”.
Infatti è uscito di recente da un antipatico infortunio tornando più forte e determinato di prima…
Cosa ti piace di più del rugby, in generale?
“Il contatto fisico. In campo il tuo avversario è un uomo come te e vuole combattere. È una guerra a viso aperto, c’è competizione. A me piace molto”.
Sei un combattente…
“Sì, forse certe volte sembra strano, ma è così…”
No, assolutamente, sei una seconda linea possente!
Sorride
“Praticare questo sport non è facile. Gioco da 13 anni e ogni anno è sempre più difficile, ma a me piace”.